Pubblichiamo, qui a seguito, le date delle Celebrazioni per gli 80 anni dalla Liberazione della nostra Città:
Lunedì 5 agosto 2024, alle 09:00, presso lo Stabilimento Farmaceutico Militare (ritrovo in piazza del Sodo, Firenze), cerimonia commemorativa in ricordo della strage di Castello promossa dal Consiglio di Quartiere n° 5 (maggiori informazioni qui).
Giovedì 8 agosto 2024, alle 19:30, in piazza Santo Spirito (Firenze), celebrazione commemorativa della Liberazione dell’Oltrarno e della morte del comandante partigiano “Potente” promossa dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione Oltrarno Firenze (maggiori informazioni qui).
Venerdì 9 agosto 2024, alle 10:00, presso il Cimitero di Rifredi (via Panciatichi 61, Firenze), Cerimonia commemorativa dei Partigiani caduti nel corso della liberazione di Firenze (maggiori informazioni qui).
Sabato 10 agosto 2024, alle 18:00, presso la stazione Leopolda, lato via Elio Gabbuggiani (Firenze) cerimonia commemorativa in ricordo dei Soldati Sikh, caduti per la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944 (maggiori informazioni qui).
Domenica 11 agosto 2024, dalle 07:00 alle 12:00 appuntamenti ufficiali e istituzionali del Comune di Firenze per il giorno in cui si celebra la Liberazione della Città (maggiori informazioni qui).
Nei ballottaggi che si sono svolti in Regione, abbiamo tutti successi di liste di centrosinistra o di liste vicine al nostro partito. Segnaliamo, in positivo, i buoni risultati del Partito a S. Miniato ( PI) e Poggibonsi ( Si). Buona l’affermazione anche a Piombino (Li) che, comunque, assieme a Cortona (Ar), Ponsacco ( Pi) ed Agliana (Pt) sono gli unici comuni ( su 18 in cui si è votato per il secondo turno) che hanno visto l’affermazione di candidati sindaci appartenenti a coalizioni di centro destra.
A cosa pensi se ti dicono Firenze? Al Rinascimento, ai Medici o forse ai milioni di turisti che sperano di trovare un alloggio sotto i 200 euro a notte. Pensi al Duomo, alla Fiorentina e magari pensi al progetto del nuovo stadio, ti chiedi quanto costerà e se ce ne sia davvero il bisogno. Pensi al giglio, al calcio storico, al vino rosso e al lampredotto. Dopo un po’ che abiti a Firenze inizi a pensare a chi ci vive. E magari pensi se Leonardo avesse previsto tutti questi Airbnb nella sua Città Ideale. Pensi a come in mezzo alle piazze ci sia sempre qualcuno che fotografa o riprende qualcosa. Pensi ai selfie, alle macchine fotografiche e alle telecamere. Ecco alle telecamere che ti riprendono sempre forse non ci pensi. Ma quando te le fanno notare ti accorgi che sono ovunque. Firenze è la città più sorvegliata per numero di abitanti in tutto il territorio Italiano.
Con l’installazione della Smart Control Room la polizia municipale è in grado di controllare le attività urbane h24. Sensori intelligenti per la sicurezza, per l’anti-terrorismo, per il traffico, per l’ambiente, per i rifiuti. La città ti guarda, registra e risponde in autonomia. Nel 2019, annunciando l’installazione della millesima telecamera Nardella dichiarava “avanti tutta con la sperimentazione della Control Room attraverso il nuovo software, modello Tel Aviv, che rileva azioni sospette, pur rispettando la privacy dei cittadini”. A completare il pacchetto promozionale erano presenti Lorenzo Perra e Liora Schchter, assessori per il comune di Firenze e Tel Aviv, i quali, in un tentativo malriuscito di revisionismo storico, hanno tentato di tracciare le origini della ‘smart city’ alla Città Ideale di Leonardo, sostenendo: “È credenza popolare che il termine “smart city” sia nato negli ultimi anni, ma in realtà risale già al 1488, quando uno dei più grandi inventori e imprenditori della sua epoca, Leonardo da Vinci, concepì “la città ideale”.
Dietro alla campagna promozionale dei due comuni si nasconde però una verità più amara: Firenze si ispira a quel modello di sorveglianza urbana che alimenta il sistema di apartheid Israeliano. Nel settore della sorveglianza Israele si è sempre distinta nella sua visione tanto avanguardista quanto distopica. Un settore che ha trovato a Tel Aviv un’oasi in cui programmare e testare strumenti di sorveglianza degni di un romanzo Orwelliano. La campagna promozionale si è impegnata a omettere che Israele, prima di esportare i suoi modelli di sorveglianza, utilizza i palestinesi come cavie umane per testare l’efficacia e assicurare l’affidabilità dei suoi prodotti. Gli stessi ‘software’ che si trovano nella Smart Control Room di Palazzo Vecchio sono stati testati in pratiche di profiling razziale sulla popolazione palestinese.
Nel 2020, con l’installazione della millesima telecamera, Bar Paleg, corrispondente per il giornale israeliano Hareetz, scriveva ‘Il Grande Fratello arriva a Tel Aviv’, avvisando la popolazione locale di come la retorica che prevede più telecamere ai sensi della sicurezza urbana potesse similmente violare la privacy dei cittadini. Tanti, troppi, i casi in cui la sorveglianza a Tel Aviv si è rivelata inaffidabilmente guidata da un algoritmo addestrato per scovare il ‘terrorista’ anche dove il terrorista non c’è: nel 2017 un ragazzo palestinese è stato arrestato perché appariva sotto l’occhio di una telecamera con la dicitura ‘Buongiorno’. Peccato che l’intelligenza artificiale avesse sbagliato a leggere l’arabo traducendo la dicitura in ‘Li colpiremo’.
Gli algoritmi dei sistemi di sorveglianza sono addestrati con un’impostazione politica, rendendoli pericolosamente faziosi nel ‘rilevare azioni sospette’. I dataset utilizzati per programmare gli algoritmi sono spesso raccolti e annotati da esseri umani, che possono inconsapevolmente (o consapevolmente) infondere i propri pregiudizi nei dati. La retorica sull’anti-terrorismo, ad esempio, influenza profondamente la programmazione di questi algoritmi, portando a una sorveglianza sproporzionata per alcune comunità e a una sottovalutazione delle minacce provenienti da altre fonti. Non a caso, mentre le telecamere di sorveglianza possono essere estremamente sensibili a rilevare simboli o comportamenti associati all’antisemitismo, potrebbero non reagire con la stessa prontezza di fronte a segni di islamofobia o altri tipi di discriminazione.
Alla domanda “come mai più telecamere in una città dove i crimini sono in diminuzione”? Nardella ha risposto che la sorveglianza può contribuire alle misure anti-terrorismo e alla lotta al degrado urbano. A Firenze la percezione di insicurezza non è dovuta a un potenziale attacco terroristico, tantomeno a una storia di criminalità urbana degna di attenzione, ma è invece inseparabile dalla vulnerabilità economica, lavorativa e abitativa, generata dalla gestione del budget comunale. Gli investimenti per installare la Smart Control Room sono capitali che se implementati su una linea di welfare avrebbero almeno attenuato la crisi abitativa e lavorativa dei residenti fiorentini. La sorveglianza urbana è un rimedio temporaneo, un palliativo a una sensazione di insicurezza che deriva più dalla precarietà economica dei residenti che da una reale minaccia terroristica.
La domanda da porsi allora è come mai tutte queste telecamere? E se il modello Tel Aviv ha come target i palestinesi, quali sono i ‘nemici’ verso cui vieni diretta la sorveglianza urbana a Firenze? E qui si apre una discussione che va ben oltre al terrorismo, alla lotta al degrado e all’incolmabile percezione di insicurezza dei residenti Fiorentini. Oltre ai poveri, ai lavoratori precari, alle comunità gypsy e rom, ai richiedenti asilo, e a tutti quelli che non conformano con le sembianze angeliche del decoro urbano, i target della control room sono anche i professori, gli studenti e gli attivisti fiorentini. Sono stati infatti identificati e perquisiti gli attivisti scesi accanto agli studenti per sottolineare che in Palestina non è in atto una guerra ma un genocidio frutto di un sistema letale di apartheid coloniale.
La sorveglianza urbana serve anche e soprattutto a questo: depoliticizzare e ripulire le strade del centro da tutte quelle attività considerate ‘indecorose’ o incompatibili con la linea politica del comune. Nel sistema smart di sorveglianza urbana emerge la sfumatura autoritaria omessa nella campagna promozionale Firenze-Tel Aviv. È quindi importante notare che le pratiche di sorveglianza usate a Tel Aviv per segregare i palestinesi conversano con le tecniche del comune di Firenze per reprimere il dissenso politico e silenziare le manifestazioni pacifiche a favore della Palestina.
(Dmitrij Palagi, candidato sindaco per Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale) 9.868 voti, pari al 5,45%. Abbiamo passato tutta la campagna elettorale evitando polemiche, concentrandoci sulle proposte per cambiare davvero Firenze. Rispettiamo le decisioni di chi ha scelto di provarci entrando in coalizione con il Partito Democratico, o altre forze che a quel mondo hanno sin qui fatto riferimento. Noi continuiamo a ritenere che serva altro perché le comunità di persone abbiano davvero la possibilità di essere rappresentate per quello che sono senza essere costrette all’astensione o rimanere schiacciate nella logica del meno peggio tra centro sinistra e destre. La sinistra a Firenze c’è. Per i prossimi cinque anni iniziamo a organizzarci già questo venerdì 14 giugno 2024, alle 21:00, presso il Teatro L’Affratellamento (via Giampaolo Orsini 73, Firenze). Un ringraziamento in particolare va alle candidate e ai candidati, ai partiti, a quel corpo militante che non si è risparmiato. Così come a tutto il personale del Comune di Firenze e del Ministero che ha seguito gli spogli. Abbiamo più volte ribadito che la nostra campagna elettorale era per un noi grande. Un noi che rappresenteremo sempre e insieme. Adesso c’è tantissimo da fare e consolideremo le nostre comunità, in modo aperto e costruttivo.
GLI ATTI RELATIVI ALLE SEZIONI 8 E 10 DEL COMUNE DI SIGNA (FI) SONO STATI INVIATI ALL’UFFICIO ELETTORALE CENTRALE PER IL COMPLETAMENTO DELLE OPERAZIONI
Ho dedicato gran parte della mia vita alle disabilità, come lavoratrice, come attivista politica, come volontaria.
Da due anni ho la SLA, vivo in casa su una sedia a rotelle. Ho visto la sofferenza, ora imparo a soffrire. Ho seguito in questi anni i lavori del Consiglio Comunale di Firenze e ho trovato che l’unico gruppo che mi rappresenta è quello di Sinistra Progetto Comune , per la quantità delle questioni poste, per la concretezza delle stesse e la continuità con cui vengono seguite. Sappiamo tutti che i diritti non sono dati una volta per tutte, per questo abbiamo bisogno di rappresentanti politici capaci e disponibili.
Naturalmente sono d’accordo con Antonella e Dmitrij su tanti altri temi specifici, specialmente su quelli della gestione dei servizi e delle privatizzazioni. Oggi purtroppo i servizi non rispondono alle necessità e ai bisogni dei cittadini: ci sono risorse insufficienti (ma per la guerra si trovano e sono tutti d’accordo in Parlamento!) e quelle (poche) che ci sono vengono spese male, senza controllo da parte del pubblico e seguendo logiche che contribuiscono agli interessi dei soliti manovratori.
Io voterò a domicilio e voi andate a votare: tutte e tutti per Dmitrij Palagi Sindaco!
Anna Nocentini Ex Consigliera Comunale di Firenze, fondatrice ed ex Presidente di ADINA – Associazione per la difesa dei Diritti delle persone Non Autosufficienti
Lunedì 27 maggio alle ore 19:30 appuntamento al Circolo di Castello (via Reginaldo Giuliani 374) per una bella cena in compagnia.
Un’occasione per stare insieme, conoscersi, ridere e brindare al bellissimo percorso che stiamo facendo, grazie al supporto di tutte e tutti coloro che ci seguono.
Per la cena (antipasto, primo e secondo, acqua e vino con opzione vegetariana da specificare nella prenotazione) è richiesto un contributo a partire da 20 euro. Il ricavato andrà a sostenere la campagna elettorale di Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale.
Prenotazioni entro domenica 26 maggio tramite messaggio (SMS, WhatsApp e Telegram) a 3351239210 oppure scrivere a spc@firenze2024.it
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