A fronte del genocidio, della politica segregazionista prima e di strage adesso, della sistematica violazione del diritto Umano, Internazionale perpetrato dall’Entità Sionista, a fronte dell’indifferenza dell’Europa guerrafondaia e dell’ipocrita solidarietà tardiva di chi vota per la Guerra e non ha neanche il coraggio di chiamare il genocidio in atto col suo vero nome PARTECIPIAMO all’iniziativa “Tenda per la Palestina”, tutti i giorni dall’ 11/06/2025 in P.zza Duomo ( lato abside) per una solidarietà militante verso il Popolo Palestinese
Come componenti della segreteria regionale toscana di Rifondazione Comunista abbiamo inviato una lettera aperta al Presidente della Regione Giani e al Presidente del Consiglio Regionale Mazzeo per chiedere urgentemente che la Regione prenda posizione chiedendo al governo di non rinnovare gli accordi militari con Israele che, se non disconosciuti, si rinnoveranno automaticamente il prossimo 8 giugno. Inoltre perché la Regione Toscana – come già fatto la Puglia ed Emilia Romagna – interrompa ogni collaborazione istituzionale con Israele. Di seguito il testo della lettera:
Lettera aperta al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo
Egregio presidente della Regione Toscana
Egregio presidente del Consiglio Regionale della Toscana
La Toscana è stata la prima al mondo ad abolire la pena di morte, è terra di pace e di accoglienza da sempre, è la regione del Social Forum del 2002 e di molto altro. Come toscane e toscani siamo chiamate e chiamati, senza distinzione di colore politico, a contribuire a fermare lo sterminio di un intero popolo in corso a Gaza. E abbiamo un modo molto concreto per farlo. Da molti anni l’Italia ha firmato un memorandum d’Intesa militare con Israele che viene tacitamente rinnovato ogni 5 anni. La prossima scadenza in cui è possibile interrompere la validità di questo memorandum è il prossimo 8 giugno. Occorre quindi far sentire la voce anche delle istituzioni toscane il più possibile, per far sì che il governo nazionale, che è il terzo fornitore nel mondo di materiale militare al governo israeliano, sia portato a disdire questo memorandum.
Questo accordo militare con Israele consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare.
La situazione è quella che tutti conosciamo: il popolo palestinese è vittima di un genocidio operato dallo stato israeliano nella striscia di Gaza. Dopo aver distrutto con azioni militari le condizioni di vita nella striscia di Gaza, adesso lo Stato israeliano sta quotidianamente assassinando la popolazione – a partire dai più deboli e dai bambini – condannandoli alla morte per fame e per sete. Questo genocidio, che prosegue giorno dopo giorno sotto i nostri occhi, è dichiaratamente intrecciato alla volontà di deportazione della popolazione
La Corte Internazionale di Giustizia (luglio 2024) ha dichiarato illegale l’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi Occupati, ha riconosciuto in via provvisoria plausibile che a Gaza sia in corso un genocidio e la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto (novembre 2024) contro Netanyahu e Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità.
La Corte Internazionale ha stabilito che tutti gli Stati hanno il dovere di non prestare aiuto ad atti contrari al diritto internazionale e alla dignità umana. In questo contesto l’azione del governo italiano, che continua a collaborare anche sul piano militare con il governo israeliano, viola apertamente la Costituzione (in particolare gli articoli 10, 11 e 117) e i principi del diritto internazionale, che impongono agli Stati di non contribuire, in alcun modo, al mantenimento di situazioni illegali come l’occupazione militare e la colonizzazione israeliana.
L’Italia è quindi a tutti gli effetti complice del genocidio che lo Stato israeliano sta attuando a Gaza. E’ ora di dire basta. Un gruppo di giuristi ha meritoriamente inviato al governo una diffida formale affinché si fermi questo rinnovo, ritenuto incostituzionale e contrario ai trattati internazionali.
Peacelink ha meritoriamente promosso una campagna di mail bombing nei confronti dei deputati e dei senatori della Repubblica affinché chiedano al governo di interrompere questo memorandum. Vi chiediamo quindi di aderire a questa campagna o comunque di dichiararvi concordi sui contenuti e nel contempo di porre in essere la massima mobilitazione istituzionale per costringere il governo italiano a interrompere il memorandum di collaborazione militare. Inoltre, come hanno già fatto, quando scriviamo, le Regioni Emilia Romagna e Puglia, la invitiamo a chiedere a tutte le strutture regionali di interrompere ogni tipo di collaborazione con Israele. Facciamo sentire la nostra voce, in ogni modo possibile, nelle forme più visibili possibili. Restiamo umani! La Toscana in questa richiesta di umanità e civiltà deve dare un segnale all’ altezza della sua storia, non può voltarsi dall’ altra parte.
Nell’ambito delle iniziative per la promozione dei 5 Sì ai Referendum, segnaliamo e invitiamo a partecipare a questo evento organizzato dal nostro circolo di Bagno a Ripoli assieme al Movimento 5 Stelle e a Cittadinanza Attiva in collaborazione con il Comitato per il Sì e Bagno a Ripoli Futura.
Un’occasione per approfondire il contenuto dei quesiti referendari e comprendere l’importanza di questo voto per le condizioni e la dignità di chi lavora, vive e cresce nel nostro paese.
Interverranno: – Giovanni Orlandini, Prof. di Diritto del Lavoro presso l’Università di Siena; – Daniele Cecconi, RSU TSD SLC CGIL; – Marco Ronchi, Avvocato.
Appuntamento mercoledì 28 maggio 2025 alle 21:00 al Circolo ARCI di Ponte a Niccheri (via dell’Antella, 3/5)
Martedì 27 maggio si terrà l’assemblea pubblica di Sinistra Progetto Comune, dedicata questo mese al tema degli spazi pubblici.
Firenze è piena di vuoti, ma senza spazio.
Non ci sono case accessibili, palestre libere, scuole sufficienti.
La cultura indipendente viene sfrattata, l’autogestione ostacolata, gli spazi pubblici recintati.
Tutto è in vendita. Tutto è in affitto. Anche la vita collettiva.
Ma noi non ci stiamo.
Vogliamo spazi liberati, restituiti alla città che li vive davvero.
Ne parliamo il 27 maggio alle ore 21:00 all’Sms Di Rifredi all’assemblea pubblica di Sinistra Progetto Comune, assieme a tutte e tutti coloro che vorranno condividere un punto di vista, un’opinione o una proposta.
Perché senza spazi non c’è politica.
E senza beni comuni o spazi pubblici, non c’è comunità.
PARLIAMO DI QUELLO CHE VIENE DEFINITO IL DL SICUREZZA
Il 12 aprile è stato approvato dal governo Meloni il DL sicurezza. Lungi dall’essere qualcosa che darà più sicurezza, ci troviamo di fronte all’ennesimo attacco alla povera gente e ad una nuova frontiera nella repressione del dissenso. Le radici antidemocratiche del provvedimento si riscontrano già dall’iter per la sua approvazione: un disegno di legge trasformato in un decreto legge a carattere urgente, senza che ci fosse alcuna motivazione reale, se non quella di troncare il dibattito parlamentare.
Pensiamo che quanto accaduto sia di una gravità enorme e non possiamo rimanere in silenzio in vista
della sua conversione in parlamento!
Per questo invitiamo tutte e tutti all’incontro organizzato dal PRC Mugello che avremo con l’Avvocato Paolo Solimeno, membro dell’esecutivo nazionale dei Giuristi Democratici
Giovedì 15 Maggio, alle ore 18.00 al circolo Arci 4 Maggio di San Piero a Sieve.
Introdurrà il dibattito Tatiana Bertini segretaria del circolo PRC Mugello-Ovest
Vi aspettiamo!
Solo con la conoscenza, possiamo combattere le politiche antidemocratiche!
Primo maggio, festa del Lavoro e di chi lavora! Scendiamo in piazza per farci vedere, per stare insieme e per rilanciare le nostre parole di lotta: no alle morti sul lavoro, la più grossa infamia, no alla precarietà ed alla povertà lavorativa, no ai ricatti e alle politiche salariali da fame!
Tutti in Piazza! Da Via Mariti all’ Isolotto un corteo di festa, rabbia e prospettiva!!
La giornata del 25 Aprile sarà organizzata come segue:
ore 13.30 inizio allestimento della piazza con pranzo di autofinanziamento per spese legali degli Studenti Autorganizzati Fiorentini.
ore 15.00 apertura ufficiale della piazza con banchini informativi e punti ristoro.
ore 16.00 intervento di saluto alla piazza
ore 16.45 intervento dal palco di Giovani Palestinesi e Firenze per la Palestina.
ore 17.00 intervento di Firenze Antifascista e ANPI Oltrarno, a seguire deposizione della corona al monumento a Potente e partenza del corteo Antifascista
ore 19.00 ritorno in piazza Santo Spirito con interventi contro guerra, repressione e militarizzazione delle scuole oltre al lancio delle iniziative in programma per il 1° maggio.
ore 21.00 concerto con Fish Bones e Malasuerte Fi-Sud.
SEGNALIAMO ANCHE L’INIZIATIVA DEL CIRCOLO DELLA PIANA FIORENTINA!
Milano 12 aprile: un enorme corteo di massa denuncia il GENOCIDIO palestinese, il riarmo e il nuovo decreto sicurezza.Il governo Meloni risponde con una provocazione in linea con le nuove politiche securitarie! – NO ALLO STATO DI POLIZIA –
La strada è quella giusta.
È quella dell’allargamento e dell’inclusione di ogni anima della solidarietà. L’abbiamo detto e scritto mille volte: parlare una lingua “di massa” perché, dalla semplice empatia umana alla militanza antimperialista, ognuna e ognuno si senta chiamato/a a dare il proprio contributo, senza più alcun alibi.
Volti diversi con un obiettivo comune, fermare il genocidio, fermare la mano assassina dei sionisti, denunciare la complicità degli assassini delle cosiddette “democrazie occidentali” imperialiste che supportano il genocidio e la pulizia etnica in diretta streaming del popolo palestinese. Lavoratori e lavoratrici provenienti dalle molte periferie del mondo, dai quartieri emarginati delle metropoli capitaliste, studenti, disoccupati, donne e giovani che non si piegano ad una vita di sfruttati che si immedesimano nella lotta al colonialismo e all’imperialismo. Donne e uomini semplicemente solidali.
Voci diverse e diversamente motivate a sostegno del popolo palestinese e della sua Resistenza.
Il corteo di sabato 12 aprile è stato una grande manifestazione di massa con la partecipazione di famiglie intere con numerosissime bambine e bambini con la bandiera palestinese che è stata il filo conduttore dalla testa alla fine del corteo. Un grande, largo e caldo fiume animato da molte decine di migliaia di persone e attraversato dalla consapevolezza che il popolo palestinese non può essere lasciato solo davanti ai crimini dell’imperialismo statunitense/occidentale insieme alla sete di sangue colonialista dell’entità sionista, Israele.
Una grande manifestazione di massa che non ha parlato solo di GENOCIDIO ma ha parlato anche di riarmo, di cieca corsa verso la guerra tra imperialismi come soluzione ad una crisi di un sistema globale basato sullo sfruttamento di donne, uomini e dell’intero pianeta, di politiche securitarie per comprimere diritti e azzerare una possibile ribellione sociale a partire dalla classe.
Ma proprio perché questo grande corteo di massa ha messo in moto un effetto rilancio delle mobilitazioni a fianco del popolo palestinese e la denuncia della complicità occidentale/italiana, questa forza di massa ha fatto paura al governo Meloni che, sabato 12, ha messo in pratica un’operazione politico repressiva pericolosissima e devastante per il messaggio che lancia.
A 2 giorni dall’approvazione di Mattarella – il “difensore dei valori democratici e antifascisti della Costituzione”– del nuovo fascista Decreto Sicurezza, il governo Meloni ci ha detto che è caduto ogni “freno inibitorio” alla repressione, che si potranno permettere ogni arbitrio repressivo sicuri di una protezione legislativa e del controllo su media e organi di informazione.
Sabato 12, con la scusa di dover identificare i “responsabili” di qualche sporadica azione di contorno al corteo, il ministero degli interni è intervenuto pesantemente contro di esso preparando un consapevolmente provocatorio (se non si vogliono incidenti si evita lo “struscio” con il corteo) imbuto di caschi, scudi e manganelli in cui far transitare il corteo fino a procedere con un’irruzione violenta ed arbitraria, spingendo e manganellando i partecipanti per portarsi via a caso 7 manifestanti poi rilasciati.
Non “disordini” e “scontri” quindi, deliberatamente invece voluti provocare dal ministero degli Interni e come riportano i media servi delle “veline” dello stesso, ma una deliberata aggressione che ha prodotto il risultato di spaccare deliberatamente il corteo in 2 spezzoni.
Una grandissima azione provocatoria e repressiva del governo per criminalizzare la grande e potente voce della solidarietà e provare ad azzerare mediaticamente la grande ed entusiastica riuscita del corteo.
LA SOLIDARIETA’ NON ARRETRA!
Non facciamo cadere nel silenzio questa provocazione.
Non tacciamo sui crimini dell’imperialismo e del sionismo.
Non facciamo passare senza opposizione le politiche securitarie del governo Meloni. La vera sicurezza non è repressione, azzeramento del dissenso e dell’opposizione nelle fabbriche e nei territori, non sono le zone rosse, non è precarietà e stipendi da fame ma lavoro, salario, istruzione e sanità universalistica e una Palestina libera dal fiume al mare dal colonialismo suprematista sionista!
CONTRO IL GENOCIDIO E LA CORSA VERSO LA GUERRA IMPERIALISTA.
NO ALLO STATO DI POLIZIA!
L’ Europa si arma, la guerra si avvicina, resistere, resistere, come in Palestina!
L’8 e il 9 giugno saremo chiamati a votare per i 5 referendum per i quali abbiamo raccolto milioni di firme. Ciascuno di noi, con il voto, ha la possibilità di cambiare in meglio il Paese. Ogni anno muoiono 1000 persone sul lavoro. Con il voto puoi renderlo più sicuro. Con il voto puoi cancellare le leggi che hanno reso le lavoratrici e i lavoratori più poveri e precari. Con il voto puoi rimuovere l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a 2 milioni e 500mila persone che vivono e lavorano in Italia. Il 12 aprile segna l’avvio ufficiale della campagna referendaria per i referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno. In tutta Italia giornata di mobilitazione collettiva, incontri pubblici, interventi politici e musicali, con iniziative aperte a cittadinanza e associazioni, all’insegna della partecipazione e della democrazia. A Firenze dalle ore 10 fino a tarda mattinata in Piazza dei Ciompi è in programma una iniziativa pubblica, con flash mob. Interventi di Silvia Bini (Arci), Vania Bagni (Anpi), Bernardo Marasco (Cgil) testimonianze di lavoratori e lavoratrici e di cittadine straniere e cittadini stranieri, relazione di Andrea Stramaccia (avvocato del lavoro) sui quesiti sul lavoro e di Luigi Tessitore (avvocato Asgi Firenze) sul quesito sulla cittadinanza.
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