La giornata di sabato 12 febbraio, individuata per il lancio della campagna nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea contro il caro bollette ha visto le compagne e i compagni dei nostri circoli nelle piazze per la raccolta firme e per Aranc’è, la nostra iniziativa per finanziare una cassa di solidarietà in aiuto a chi non riesce a pagare le bollette.
Empoli, Campi Bisenzio, Barberino di Mugello, Rignano, Figline – Incisa Valdarno e Firenze: nelle prossime settimane continuerete a trovarci nelle piazze con le nostre bandiere, i nostri volantini, le arance e i fogli per sottoscrivere le firme da presentare al Prefetto. Dopo due anni di crisi dovuta alla pandemia è ora di dire basta: non è ammissibile che a pagare il prezzo più alto siano sempre famiglie e chi lavora (ricevendo, tra le altre cose, uno dei salari medi più bassi d’Europa).
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune Lorenzo Palandri, Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Firenze
“Campagna arrivata stamani in piazza Dalmazia, promossa da Rifondazione, con conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), Enrico Carpini (Territori Beni Comuni) e Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra)”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune: “Questa mattina abbiamo partecipato alla conferenza stampa lanciata da Rifondazione Comunista – Sinistra Europea per ribadire la necessità di politiche energetiche adeguate al XXI secolo e sostenibili: il pianeta può sopravvivere all’umanità, pretendere scelte radicali e rapide è un atto di egoismo per la sopravvivenza della nostra specie, ma chi governa sembra dimenticarlo. Crisi sanitaria ed economica segnalano la necessità di scelte chiare, dalla parte delle classi sociali più in difficoltà e fragili”.
Queste le dichiarazioni di Lorenzo Palandri, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Firenze “Ringraziamo gli istituzionali della sinistra presenti questa mattina con noi in piazza (oltre al gruppo consiliare di Firenze c’erano anche Territori Beni Comuni della Città Metropolitana, con Enrico Carpini, e Campi a Sinistra, con Lorenzo Ballerini). La nostra iniziativa è nazionale ma a disposizione per la costruzione di percorsi unitari, tanto nella società, quanto a livello elettorale. Abbiamo bisogno di conflitto e opposizione, per difendere la vita quotidiana di chi vive del proprio salario, a loro dobbiamo unità ed efficacia.
A Firenze prosegue la campagna Aranc’è con la vendita delle arance solidali, per creare una cassa di resistenza da mettere a disposizione a chi deve scegliere se arrivare a fine mese o accendere il riscaldamento. L’abbiamo collegata alla mobilitazione nazionale di cui riportiamo la piattaforma”.
Questa la nota nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Oggi e domani saremo in piazza in tutta Italia per la campagna contro l’aumento delle bollette e il carovita. L’aumento dei prezzi che ha toccato a gennaio il 4,8% trainato dall’aumento delle bollette di luce e gas colpisce duramente soprattutto lavoratori dipendenti e autonomi, i ceti popolari in generale, già allo stremo a causa della crisi e di salari e pensioni tra i più bassi d’Europa. Ci sono 5 milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno stipendi mensili sotto i mille euro e centinaia di migliaia di partite iva hanno dovuto cessare l’ attività. Nel nostro martoriato paese ben il 27% della popolazione è a rischio povertà. La situazione per le famiglie a basso reddito è molto più grave di come viene dipinta dalle statistiche per la concomitanza di due fattori. Il primo è che tanto più basso è il reddito, tanto più assorbente diventa la quota di salario destinata all’acquisto dei beni di prima necessità e a pagare le bollette, arrivando in molti casi ad assorbirlo tutto.
In secondo luogo perché sono proprio questi beni di sussistenza ad aver subito insieme alle bollette aumenti esorbitanti. Altro che 4,8%! Generi di base indispensabili come l’olio, la verdura e la pasta sono aumentati secondo l’Istat fino a due tre volte il tasso d’inflazione! E una situazione drammatica prodotta da anni di blocchi contrattuali, di aumenti così limitati, non solo nei contratti pirata, da essere annullati dall’inflazione in pochissimo tempo anche perché ancorati a un indice, l’IPCA che esclude i prezzi dell’energia. È ora di rilanciare le lotte per imporre al governo e ai padroni salari dignitosi nel pubblico e nel privato contro l’intenzione palese di scaricare l’inflazione sui salari e sulle pensioni.
Chiediamo al governo di approvare subito un provvedimento di blocco degli aumenti delle bollette come in Francia e Spagna, di calmierare i prezzi dei beni di prima necessità, di introdurre un salario minimo legale di 10 euro netti all’ora per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, di reintrodurre uno strumento automatico di adeguamento di salari e pensioni all’inflazione come la scala mobile”.
Tutti abbiamo ben presente quanto successo sulla gravissima e tutt’altro che conclusa vicenda cosiddetta del “Keu” la quale, ultima in ordine di tempo – al di là degli aspetti penali che prefigura – ha mostrato come ci fosse un sistema radicato di interessi particolari che ha trovato gravi e continuative sponde nelle istituzioni e nella politica toscana.
Fra i tanti aspetti che emergono vi è quello secondo il quale si è dimostrato come alla base vi fosse una certa idea di modello di sviluppo sbagliato, devastante ambientalmente e socialmente. La stessa idea ci pare emerga da alcuni dei successivi provvedimenti – approvati o il cui iter non è al momento concluso – da parte della Regione Toscana. Stiamo parlando in particolare della legge 47 approvata a fine novembre scorso, della proposta di legge 92 e della normativa passata sotto la denominazione di “legge delle motoseghe”. Pur avendo tematiche parzialmente diverse lo spirito delle suddette è sostanzialmente identico: destrutturare le norme per la tutela e lo sviluppo armonico del territorio – in particolare la legge 65/2014 c.d. “legge Marson” e minare le sovra ordinate normative nazionali e regionali come il Piano Paesaggistico e il PIT, operare una forte deregulation, aprire ad uno sviluppismo quasi senza regole come elemento di rilancio dell’economia regionale. Il tutto – si pensi alle norme che aprono al maggiore consumo di suolo, a togliere di mezzo gli strumenti di partecipazione e di valutazione ambientale come VIA, VAS e AIA, ma anche derogare ai vincoli nelle aree boschive – nella solita logica dell’emergenza permanente (magari con la necessità di portare a casa progetti del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza che nessuno ha discusso nei consigli comunali e tantomeno con le cittadine e cittadini, con voci e dichiarazioni preoccupanti di risuscitare o accelerare alcune “grandi opere” già ampiamente bocciate in ogni sede).
Al di là dei giudizi generali è chiaro che con queste tre norme in particolare siamo di fronte ad un attacco senza precedenti all’ambiente, al paesaggio, ad uno sviluppo armonico e duraturo per la nostra regione, ma anche al ruolo programmatorio effettivo della stessa regione o meglio degli strumenti di pianificazione urbanistica. Insomma ci pare un passo indietro epocale proprio nel momento in cui è ormai chiaro a tutti come una radicale modifica del modello di sviluppo, come una transizione ecologica della economia e della società non siano rinviabili e non possano essere relegate a dichiarazioni di principio in qualche documento o convegno.
Per questo facciamo appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini, associazioni, forze politiche e di cittadinanza, sindacali della Toscana, senza nessuna logica primigenia o proprietaria, per portare avanti un più incisivo – molti di voi si sono già espressi e mobilitati ma ad ora i risultati latinano, come se si fosse davanti ad un muro di gomma – rapporto reciproco che possa permettere in tempi brevi di mettere in atto iniziative di contrasto alle normative suddette. In particolare i firmatari del presente appello terranno un presidio regionale – sotto la sede del Consiglio Regionale della Toscana, a Firenze – il prossimo mercoledì 26 gennaio, dalle ore 16:30 sotto la sede del Consiglio Regionale via Cavour, 4 Firenze, per far sentire la voce dei tanti e tanti che dicono di no a tutto questo e propugnano una idea diversa di modello di sviluppo, la tutela dell’interesse generale e fermare l’avanzare di questa deregulation che rischia di dare un colpo durissimo alla nostra regione.
Firmatari: Partito della Rifondazione Comunista – Toscana Firenze Città Aperta Una città in comune – Pisa Piana contro le Nocività Presidio No Inceneritori No Aeroporto Medicina democratica Italia Nostra – Firenze Associazione Progetto Firenze Associazione Piazza della Vittoria Comitato Sorvolati Brozzi Peretola Quaracchi Le Piagge Comitato mamme no inceneritore Associazione Vas vita salute Ambiente Comitato Ambientale di Casale (Po) Ass. Ambientalista Val Fegana – Tereglio (LU) Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura Comitato Difendiamo la nostra salute-Prato Sud Comitato In mezzo ad un autostrada (prato) ExtintionRebellion – Prato Pro Bisenzio Gruppo Consiliare “Sinistra progetto Comune” – Firenze Enrico Carpini – Consigliere Città Metropolitana di Firenze Gruppo Consiliare “Buongiorno Empoli – Fabbrica Comune” – Empoli Gruppo Consiliare “Campi a Sinistra” – Campi Bisenzio (FI) Gruppo Consiliare Liberamente a Sinistra – Comune di Scarperia e San Piero (FI) Gruppo Consiliare Ora Barberino – Comune Barberino del Mugello (FI) Gruppo Consiliare “Mugello in Comune” – Unione montana dei Comuni del Mugello Federico Verponziani – Consigliere Comunale – Comune di Casole d’Elsa (SI)
Firenze è sempre più una città per ricchi. Il Centro è completamente svuotato, l’abbiamo visto bene nei giorni del lockdown: una città fantasma. Una città sempre più gentrificata e turistificata… Ovviamente per i turisti con i soldi.
Se usciamo fuori dal Centro troviamo affitti fuori controllo (1000 euro al mese!) e zone popolari che via via si stanno trasformando in zone residenziali. La crisi economica, amplificata dalla pandemia, produce sempre più disuguaglianze e povertà.
Chi perde il lavoro perde anche la casa. Non riuscendo a pagare più l’affitto dopo la perdita del lavoro molte persone subiscono uno sfratto. A Firenze, negli ultimi mesi, la gestione delle problematiche abitative è stata gestita in maniera vergognosa.
Una donna di 60 anni è stata buttata fuori di casa da 20 poliziotti con caschi, scudi e manganelli. Poche settimane fa un uomo con grosse difficoltà economiche è stato ammanettato dai poliziotti durante il proprio sfratto, adesso vive in macchina.
Alcune persone e alcune famiglie senza casa, alle quali il Comune e i Servizi Sociali non hanno dato soluzioni, sono state costrette ad occupare in via Faentina 324 alloggi vuoti del Comune abbondonati da anni (dunque non assegnabili come case popolari) e sono stati sgomberati il giorno dopo dalla forza pubblica. Queste famiglie avevano già subito due sgomberi nell’arco di un mese e questo è stato il terzo.
Che tipo di città vogliamo per il futuro? Una città solo per chi ha i soldi o una città inclusiva per tutte e tutti? Una città dove si reprime chi perde il lavoro e perde la casa o una città che risponda ai bisogni delle persone?
Basta sfratti! Basta sgomberi! Basta repressioni!
Vogliamo soluzioni abitative vere per chi subisce lo sfratto. Vogliamo il passaggio da casa a casa, senza trauma, per chi subisce sulla propria pelle sfratti e sgomberi
Appuntamento per venerdì 17 dicembre alle ore 15 davanti alla Prefettura di Firenze (via Cavour 1)
Segreteria Rifondazione Comunista – SE Firenze Giovani Comunistə Firenze
Dall’inizio di questa settimana abbiamo assistito ad una progressiva mobilitazione studentesca sul nostro territorio, sia alcune scuole superiori, che università hanno iniziato una serie di occupazioni che hanno una matrice comune: la totale trascuratezza del sistema scolastico ed educativo a cui abbiamo assistito con la gestione della pandemia e ora con le riaperture, lascia la categoria studentesca in una condizione di isolamento, di non ascolto e di mancate risposte. Come Partito della Rifondazione Comunista – SE di Firenze e Giovani Comunistə Firenze sosteniamo e siamo presenti a fianco di queste lotte. Mobilitazione che arriva nella settimana del 20 novembre, giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nel corso della quale tutto il Partito si è attivato con iniziative sul tema della scuola, dell’università e della ricerca.
Per le università le rivendicazioni principali restano la necessità di spazi adeguati per gli studentə , sia per la socialità che per lo studio. In particolare in luoghi come il Polo Scientifico vi è la necessità di far accedere lə studentə agli edifici anche fuori dall’orario dei corsi, non essendoci servizi e luoghi esterni, e non essendo ben collegato dai mezzi pubblici né con il Comune di Firenze né con quello di Sesto Fiorentino, mentre la mensa universitaria è ancora con posti a sedere limitati, nonostante le lezioni in presenza e la biblioteca siano a capienza piena. Inoltre non vengono adibiti spazi per lo studio non individuale. Oltre che sulla qualità della vita, queste mancanze si ripercuotono sul rendimento dellə studentə, che negli ultimi due anni è in calo, come le iscrizioni. La crescita sia culturale che formativa passa anche attraverso il confronto quotidiano e condivisione del percorso studi. Già prima della pandemia era in atto la trasformazione dell’università in “esamificio”, tendenza che si è consolidata in questi anni.
Per tutti questi motivi supportiamo pienamente la mobilitazione studentesca e rilanciamo, invitando tuttə a partecipare al corteo studentesco che partirà alle 9:00 da piazza San Marco sabato 20 novembre 2021.
Da questo link è possibile leggere il comunicato dellə studentə del Polo Scientifico di Sesto Da questo link è possibile leggere il comunicato dellə studentə di Psicologia
Segreteria Provinciale Rifondazione Comunista – SE Firenze Giovani Comunistə Firenze
Dalla lettura della rassegna stampa locale abbiamo capito che l’Assessora Del Re e il Sindaco Nardella non usano Booking.com e che, probabilmente, vivono su tutto un altro pianeta.
Non si spiegherebbe altrimenti lo stupore davanti all’evidenza (che accompagna invece tutta la normale cittadinanza) del fatto che gli “student hotel”, studentati di lusso, sono di fatto alberghi mascherati. Basta fare un veloce giro sulle piattaforme di viaggio e prenotazione per rendersi conto come in queste strutture la destinazione turistica non sia affatto un’eccezione.
E a poco serve l’indignazione della Giunta che, di fronte ai numeri, promette regole e vincoli più stringenti in vista dell’apertura di nuovi studentati, in particolare quello annunciato in via Pietrapiana, nell’ex palazzo delle Poste progettato dall’architetto Michelucci a due passi da Piazza Sant’Ambrogio. Il problema sta a monte.
Il problema risiede nel fatto che esistono, evidentemente, diverse tipologie di studentə: c’è chi si può spostare e può permettersi di spendere oltre 12.000 euro l’anno solo per un alloggio esclusivo (perché è questo di cui parliamo) e c’è chi, ritrovandosi fuori sede, deve svincolarsi periodicamente tra bandi e contributi per un posto in un alloggio dell’ARDSU. Svendere la città alle grandi multinazionali e concedere autorizzazioni per l’apertura di student hotel non significa portare avanti una politica per chi è giovane e studia: servirebbe piuttosto lavorare per diminuire il prezzo degli affitti per lə studentə, combattere il fenomeno degli affitti in nero e creare una vera connessione culturale, professionale e tecnologica tra città ed Università.
Il problema risiede nel fatto che, sulla carta, la Giunta guidata dal Sindaco Nardella ha fatto mea culpa, dicendo di voler affrontare seriamente il problema della vivibilità del centro ma in realtà la città sta tornando ostaggio di orde turistiche, macinanti oggetti griffati e luoghi cult, che non vengono né gestite né controllate. La gestione della città continua ad essere finalizzata all’implementazione del turismo. Tutto viene pensato e gestito in funzione del turista che viene a visitare la “città più bella del mondo”. A scapito, ovviamente, di chi in questa città ci abita e che deve divincolarsi tra tavolini sparsi ovunque, viabilità fuori controllo, stravolgimento del tessuto economico e sociale.
L’apertura del nuovo studentato per ricchə (ci sembra la definizione più adatta) in via Pietrapiana sarà una sciagura, una decisione nefasta per la quale pagheremo le conseguenze a lungo, dal momento che andrà ad intervenire su una delle poche zone del centro che ancora oggi, per quanto con i suoi problemi, conserva un tessuto socio-economico a misura di cittadinə. Il mercato di Sant’Ambrogio, i piccoli negozi di quartiere e le relazioni umane che animano la zona rischiano di essere spazzate via da una struttura del genere, che con la sua presenza stravolgerà la vita del quartiere e il modo di viverlo.
Presentazione del libro “L’agile mangusta. Democrazia Proletaria e gli anni Ottanta” di Alfio Nicotra (edizioni Alegre). Venerdì 5 novembre 2021, dalle 17.30 alle 20:00, presso il Teatro della Casa del Popolo Il Progresso (via Vittorio Emanuele II 135 – Firenze).
Con: – l’autore, Alfio Nicotra, – Roberto Bianchi, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze – Alessia Petraglia, segretaria regionale toscana di Sinistra Italiana – Giovanni Russo Spena, già segretario nazionale di DP e dirigente del Partito della Rifondazione Comunista – Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Firenze per Sinistra Progetto Comune Modera Frida Nacinovich, giornalista Durante la presentazione sarà possibile acquistare il volume.
Per raggiungere il Circolo ARCI Il Progresso si può prendere anche la linea 1 della tranvia (direzione Careggi), scendendo alla fermata Muratori – Stazione Statuto, distante 600 metri dalla casa del popolo.
Nel corso della notte tra sabato 23 ottobre e domenica 24, il camper di un compagno parcheggiato nel cortile della sede del Circolo di Rifondazione Comunista di Borgo San Lorenzo è stato distrutto da un incendio.
Le compagne e i compagni sono in attesa che la natura dell’incidente venga definita in modo più preciso quindi per il momento ciò che ci sentiamo di fare è di ricordare loro la vicinanza di tutta la Federazione e il supporto di ciascuna persona a questa iscritta.
Non solo lo spavento preso e l’agitazione per quello che sarebbe potuto succedere, ma anche la consapevolezza, maturata sulla propria pelle, che gli atti di vigliaccheria e odio politico non sono una possibilità remota. Sono molte e molti coloro che ricordano, infatti, l’incendio doloso che quindici anni fa distrusse la sede di questo Circolo e questi ricordi, oggi, si sovrappongono alle immagini di qualche settimana fa, quando abbiamo visto il luogo di rappresentanza di chi lavora sotto attacco.
Quello che è avvenuto questa mattina è inammissibile. Sì è aspettato che le compagne e i compagni (c’eravamo anche noi di Rifondazione Comunista) fossero impegnati a seguire la situazione di una famiglia sotto sfratto nella periferia del Quartiere 5, per andare a sgomberare anche l’occupazione via Incontri.
Da circa due anni nella casa che era stata di Gabriella Bertini e Beppe Banchi abitavano diverse famiglie. Famiglie che hanno riempito una casa rimasta vuota da anni e che, nelle idee di chi l’aveva abitata, sarebbe dovuta diventare un luogo in cui le persone disabili avrebbero visto i propri diritti rispettati. Un luogo di cura, un luogo di speranza, un luogo di uguaglianza.
Proprio in questi giorni la Giunta del Sindaco Nardella si riempie la bocca parlando della Firenze che riuscirà a costruire grazie ai fondi europei. Una Firenze più attenta al verde, più pulita e attenta alle esigenze delle persone. Ma nel frattempo aumentano le persone che non riescono ad usufruire del primo diritto che dovrebbe essere assicurato a ciascuno, quello alla casa.
E ancora più male fa vedere come questo diritto venga negato dall’ottusità delle istituzioni che, ancora a distanza di anni, continuano a non avere la stessa lungimiranza di Gabriella Bertini, una compagna di grandi visioni che riusciva a tenere insieme le lotte per i diritti di tutte e tutti.
La Segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra europea di Firenze esprime solidarietà alle compagne e ai compagni dei CARC del nostro territorio, colpiti da un articolo del Corriere Fiorentino, che li indica di fatto come responsabili dell’invio di un proiettile (in forma anonima) alla sede fiorentina della CISL.
In un clima pesante di aggressione alle organizzazioni sindacali, da parte di realtà come Forza Nuova, non ci si può permettere di sottovalutare la retorica degli “opposti estremismi”, che viene sposata in modo fin troppo diffuso con molto entusiasmo ed evidente imprecisione.
Purtroppo le smentite non riescono ad avere lo stesso impatto di una “notizia” che colpisce e criminalizza una realtà politica che in modo pubblico e trasparente porta avanti la sua attività politica.
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