salute
Sicurezza sul lavoro: non c’è più tempo da perdere!
Lorenzo Ballerini, consigliere comunale di Campi a Sinistra
Si è tenuta ieri l’assemblea RLS della Piana Fiorentina, da dove è arrivata la proposta di istituire un tavolo con Asl, Ispettorato del lavoro e istituzioni per tutelare lavoratori e lavoratrici di fronte a una situazione insostenibile sulla sicurezza sul lavoro.
Una proposta, quella dei sindacati, di buon senso e condivisibile che accogliamo con entusiasmo e fiducia.
Perché finalmente tenta di squarciare il velo del silenzio sopra una situazione che ormai non è più sostenibile, e, non lo neghiamo, anche perché è una proposta che va esattamente nella stessa direzione dell’idea di un “Assessorato alla buona occupazione” che, come Campi a Sinistra, abbiamo rilanciato a più riprese da oltre tre anni.
Rispetto alle molteplici crisi, alla mancanza di sicurezza, alla tutela della qualità del lavoro, quale ruolo può ricoprire la politica locale? Come può agire e intervenire nel concreto? Davanti all’immobilismo abbiamo appunto proposto l’Assessorato alla buona occupazione, un osservatorio permanente per la qualità dell’occupazione, quindi anche alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in grado di garantire in tutto il territorio un’offensiva a difesa della dignità del lavoro e di chi lavora.
Una vera lente di ingrandimento sul mondo del lavoro nel nostro territorio, capace però di intervenire anche in anticipo orientando le politiche pubbliche territoriali a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici e attivando strumenti nuovi di controllo sui territori in maniera diffusa e capillare, quale rete di uffici e servizi per intervenire in maniera vincolante su ogni attività produttiva.
Avere sul proprio territorio ogni azienda in regola rispetto al d.81/2008 dovrebbe essere un passaggio obbligato, come necessario dovrebbe essere valutare ogni variante urbanistica, ogni concessione a costruire che viene rilasciata, in una prospettiva temporale più ampia e non solo in termini di aumento dell’occupazione.
Bene, quindi, la proposta del tavolo permanente, bene avviare con urgenza un percorso a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.
Non c’è più tempo da perdere e la situazione è insostenibile.
Immagine da wikipedia.org
Basta l’assalto al paesaggio e al territorio, no alla deregulation in Toscana: presidio regionale del prossimo 26 gennaio a Firenze
Tutti abbiamo ben presente quanto successo sulla gravissima e tutt’altro che conclusa vicenda cosiddetta del “Keu” la quale, ultima in ordine di tempo – al di là degli aspetti penali che prefigura – ha mostrato come ci fosse un sistema radicato di interessi particolari che ha trovato gravi e continuative sponde nelle istituzioni e nella politica toscana.
Fra i tanti aspetti che emergono vi è quello secondo il quale si è dimostrato come alla base vi fosse una certa idea di modello di sviluppo sbagliato, devastante ambientalmente e socialmente. La stessa idea ci pare emerga da alcuni dei successivi provvedimenti – approvati o il cui iter non è al momento concluso – da parte della Regione Toscana. Stiamo parlando in particolare della legge 47 approvata a fine novembre scorso, della proposta di legge 92 e della normativa passata sotto la denominazione di “legge delle motoseghe”. Pur avendo tematiche parzialmente diverse lo spirito delle suddette è sostanzialmente identico: destrutturare le norme per la tutela e lo sviluppo armonico del territorio – in particolare la legge 65/2014 c.d. “legge Marson” e minare le sovra ordinate normative nazionali e regionali come il Piano Paesaggistico e il PIT, operare una forte deregulation, aprire ad uno sviluppismo quasi senza regole come elemento di rilancio dell’economia regionale. Il tutto – si pensi alle norme che aprono al maggiore consumo di suolo, a togliere di mezzo gli strumenti di partecipazione e di valutazione ambientale come VIA, VAS e AIA, ma anche derogare ai vincoli nelle aree boschive – nella solita logica dell’emergenza permanente (magari con la necessità di portare a casa progetti del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza che nessuno ha discusso nei consigli comunali e tantomeno con le cittadine e cittadini, con voci e dichiarazioni preoccupanti di risuscitare o accelerare alcune “grandi opere” già ampiamente bocciate in ogni sede).
Al di là dei giudizi generali è chiaro che con queste tre norme in particolare siamo di fronte ad un attacco senza precedenti all’ambiente, al paesaggio, ad uno sviluppo armonico e duraturo per la nostra regione, ma anche al ruolo programmatorio effettivo della stessa regione o meglio degli strumenti di pianificazione urbanistica. Insomma ci pare un passo indietro epocale proprio nel momento in cui è ormai chiaro a tutti come una radicale modifica del modello di sviluppo, come una transizione ecologica della economia e della società non siano rinviabili e non possano essere relegate a dichiarazioni di principio in qualche documento o convegno.
Per questo facciamo appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini, associazioni, forze politiche e di cittadinanza, sindacali della Toscana, senza nessuna logica primigenia o proprietaria, per portare avanti un più incisivo – molti di voi si sono già espressi e mobilitati ma ad ora i risultati latinano, come se si fosse davanti ad un muro di gomma – rapporto reciproco che possa permettere in tempi brevi di mettere in atto iniziative di contrasto alle normative suddette. In particolare i firmatari del presente appello terranno un presidio regionale – sotto la sede del Consiglio Regionale della Toscana, a Firenze – il prossimo mercoledì 26 gennaio, dalle ore 16:30 sotto la sede del Consiglio Regionale via Cavour, 4 Firenze, per far sentire la voce dei tanti e tanti che dicono di no a tutto questo e propugnano una idea diversa di modello di sviluppo, la tutela dell’interesse generale e fermare l’avanzare di questa deregulation che rischia di dare un colpo durissimo alla nostra regione.
Firmatari:
Partito della Rifondazione Comunista – Toscana
Firenze Città Aperta
Una città in comune – Pisa
Piana contro le Nocività Presidio No Inceneritori No Aeroporto
Medicina democratica
Italia Nostra – Firenze
Associazione Progetto Firenze
Associazione Piazza della Vittoria
Comitato Sorvolati Brozzi Peretola Quaracchi Le Piagge
Comitato mamme no inceneritore
Associazione Vas vita salute Ambiente
Comitato Ambientale di Casale (Po)
Ass. Ambientalista Val Fegana – Tereglio (LU)
Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura
Comitato Difendiamo la nostra salute-Prato Sud
Comitato In mezzo ad un autostrada (prato)
ExtintionRebellion – Prato
Pro Bisenzio
Gruppo Consiliare “Sinistra progetto Comune” – Firenze
Enrico Carpini – Consigliere Città Metropolitana di Firenze
Gruppo Consiliare “Buongiorno Empoli – Fabbrica Comune” – Empoli
Gruppo Consiliare “Campi a Sinistra” – Campi Bisenzio (FI)
Gruppo Consiliare Liberamente a Sinistra – Comune di Scarperia e San Piero (FI)
Gruppo Consiliare Ora Barberino – Comune Barberino del Mugello (FI)
Gruppo Consiliare “Mugello in Comune” – Unione montana dei Comuni del Mugello
Federico Verponziani – Consigliere Comunale – Comune di Casole d’Elsa (SI)
Immagine da pixabay.com
Nessun profitto sulla pandemia: campagna #Lights4Lives
Il 30 novembre, l’Organizzazione Mondiale del Commercio deciderà sulla proposta fatta da India e Sudafrica di sospendere i brevetti.
Il coordinamento europeo della campagna europea ci suggerisce una mobilitazione straordinaria per il periodo dal 23 al 30 novembre. In vista di quella data, è stata lanciata la campagna social #Lights4Lives, per continuare a promuovere l’Iniziativa dei Cittadini Europei per chiedere di togliere i brevetti sui vaccini e per allargare la mobilitazione.
In particolare chiede di pubblicare sui social foto personali, insieme a una candela accesa e l’hastag #noprofitonpandemic. Il 23 novembre le foto raccolte verranno postate tutte insieme in un mega collage dal Comitato Europeo. L’obiettivo simbolico della campagna Europea è quello di raccogliere 10.000 foto entro il 23 novembre per simboleggiare le 10.000 vite che si perdono ogni giorno a causa dell’avidità delle multinazionali farmaceutiche.
Per partecipare alla campagna:
- firma e condividi l’iniziativa dei cittadini europei No Profit on Pandemic: www.noprofitonpandemic.eu
- Scatta una foto con una candela accesa e condividila sui tuoi canali social, condividendo il tuo messaggio
- Tagga altre cinque persone o organizzazioni per invitarli a seguirti nella campagna
- Invia le foto a lights4lives@gmail.com
Trasporti per studenti nel Valdarno: nessuna sicurezza
Circolo PRC Valdarno
Potere al Popolo Valdarno
La situazione del trasporto pubblico locale, tramite autobus e treni che portano gli studenti verso Licei e Istituti tecnici di Figline Valdarno, San Giovanni Valdarno e Montevarchi, continua ad essere insostenibile.Dall’apertura dell’anno scolastico i ragazzi stanno viaggiaando in autobus strapieni e treni sovraffollati, dove non c’è alcun distanziamento; paradossale che poi si stabiliscano regole ferree dentro le scuole, se non c’è sicurezza sui mezzi per raggiungerle.
Questo problema è ben noto a tutte le istruzioni dall’inizio della pandemia ma le misure adottate sono state del tutto insufficienti.
Gli impegni e le promesse di implementare il trasporto pubblico da parte delle istituzioni e delle aziende che lo gestiscono, si sono rivelati solo propaganda fasulla e ingannevole; lo dimostra il fatto che non ci sono state assunzioni di personale a rafforzamento degli organici, condizione necessaria al potenziamento del servizio.Infatti sugli autobus i ragazzi viaggiano ogni mattina in piedi e appiccicati, in alcuni casi addirittura gli autisti hanno dovuto saltare le fermate, perché gli autobus erano già pieni, lasciando i ragazzi a terra.
Nei giorni scorsi inoltre ha fatto scalpore la vicenda di un treno che ha dovuto interrompere la corsa e fare scendere le persone a Ponticino (ma è evidente che il convoglio era pieno già dalle tratte precedenti) per il troppo sovraffollamento. A fronte di tutto ciò ci risulta per il trasporto studenti del Valdarno, una sola corsa autobus aggiuntiva la mattina e una il pomeriggio e per i treni solo un paio di vetture aggiuntive al giorno, nella tratta Firenze – Arezzo.
Non è abbastanza! Sottolineiamo che il sovraffollamento comporta rischi a prescindere dal Covid, in quanto, al di la dei tanti altri possibili contagi da malattie, stare in piedi sugli autobus comporta il rischio di infortunarsi in caso di frenante; parallelamente sui treni sovraffollati (come da anni denunciano i pendolari) il controllo del personale è difficoltoso e sporadico, per cui in caso di un malore o di un problema al materiale, la situazione può divenire pericolosa.Ricordiamo che gli studenti pagano regolarmente biglietti e abbonamenti con costi importanti per le famiglie, chiediamo pertanto un potenziamento reale dei servizi di trasporto pubblico dedicati agli studenti, con assunzione di personale, aumento significativo delle corse e della capienza.
Ci impegneremo a organizzare con gli studenti coinvolti, ma anche con insegnanti e lavoratori del trasporto pubblico, iniziative di sensibilizzazione e protesta nelle prossime settimane a partire dallo sciopero generale del 11 ottobre 2021, che riguarderà anche le scuole.
Immagine da pixinio.com