Firenze, la città degli studentati per ricchə

Segreteria Provinciale Rifondazione Comunista – SE Firenze
Giovani Comunistə Firenze

Dalla lettura della rassegna stampa locale abbiamo capito che l’Assessora Del Re e il Sindaco Nardella non usano Booking.com e che, probabilmente, vivono su tutto un altro pianeta.

Non si spiegherebbe altrimenti lo stupore davanti all’evidenza (che accompagna invece tutta la normale cittadinanza) del fatto che gli “student hotel”, studentati di lusso, sono di fatto alberghi mascherati. Basta fare un veloce giro sulle piattaforme di viaggio e prenotazione per rendersi conto come in queste strutture la destinazione turistica non sia affatto un’eccezione.

E a poco serve l’indignazione della Giunta che, di fronte ai numeri, promette regole e vincoli più stringenti in vista dell’apertura di nuovi studentati, in particolare quello annunciato in via Pietrapiana, nell’ex palazzo delle Poste progettato dall’architetto Michelucci a due passi da Piazza Sant’Ambrogio. Il problema sta a monte.

Il problema risiede nel fatto che esistono, evidentemente, diverse tipologie di studentə: c’è chi si può spostare e può permettersi di spendere oltre 12.000 euro l’anno solo per un alloggio esclusivo (perché è questo di cui parliamo) e c’è chi, ritrovandosi fuori sede, deve svincolarsi periodicamente tra bandi e contributi per un posto in un alloggio dell’ARDSU. Svendere la città alle grandi multinazionali e concedere autorizzazioni per l’apertura di student hotel non significa portare avanti una politica per chi è giovane e studia: servirebbe piuttosto lavorare per diminuire il prezzo degli affitti per lə studentə, combattere il fenomeno degli affitti in nero e creare una vera connessione culturale, professionale e tecnologica tra città ed Università.

Il problema risiede nel fatto che, sulla carta, la Giunta guidata dal Sindaco Nardella ha fatto mea culpa, dicendo di voler affrontare seriamente il problema della vivibilità del centro ma in realtà la città sta tornando ostaggio di orde turistiche, macinanti oggetti griffati e luoghi cult, che non vengono né gestite né controllate. La gestione della città continua ad essere finalizzata all’implementazione del turismo. Tutto viene pensato e gestito in funzione del turista che viene a visitare la “città più bella del mondo”. A scapito, ovviamente, di chi in questa città ci abita e che deve divincolarsi tra tavolini sparsi ovunque, viabilità fuori controllo, stravolgimento del tessuto economico e sociale.

L’apertura del nuovo studentato per ricchə (ci sembra la definizione più adatta) in via Pietrapiana sarà una sciagura, una decisione nefasta per la quale pagheremo le conseguenze a lungo, dal momento che andrà ad intervenire su una delle poche zone del centro che ancora oggi, per quanto con i suoi problemi, conserva un tessuto socio-economico a misura di cittadinə. Il mercato di Sant’Ambrogio, i piccoli negozi di quartiere e le relazioni umane che animano la zona rischiano di essere spazzate via da una struttura del genere, che con la sua presenza stravolgerà la vita del quartiere e il modo di viverlo.