Il XII congresso regionale toscano si apre in un momento storico particolarmente difficile che
impone dubbi e domande. In primis : la forma partito e segnatamente un partito comunista, sono
ancora utili nell’attuale fase politico sociale?
Viviamo in un nuovo contesto di pericolo di terza guerra mondiale, rischio che l’Europa prende in
considerazione e nell’indifferenza sostanziale alla tragedia che si sta compiendo a Gaza con il
genocidio del popolo Palestinese per mano di Israele che attacca e non riconosce le Risoluzioni
ONU. Tutto è tollerato se amici dell’occidente, nessuna diplomazia è messa in atto.
Assistiamo da tempo al ridisegnarsi di un nuovo ordine mondiale in cui cambiano gli equilibri
geopolitici e gli USA non sono più l’unico polo economico e politico, ma in Europa e in Italia in
particolare, viene completamente ignorato il fatto che i paesi dei BRICS siano già a oggi
rappresentano più del 51% del pil mondiale.
Il capitalismo maturo ha fatto della guerra il suo elemento costituente per una geopolitica
multipolare intesa da destra che comporta trasformazioni profonde della società e dei suoi valori
fondanti come li abbiamo conosciuti con la mondializzazione che ha caratterizzato il ‘900.
Assistiamo ad una democrazia sempre più autoritaria, la precarizzazione della vita delle persone
sempre più in balia dell’ incertezza economica, sociale e politica : una economia militare che si
basa sulla distruzione dello stato sociale e della garanzia dei diritti fondamentali delle persone.
La proposta di Re Arm Europe è la cartina di tornasole di una Europa in crisi : deroga al pareggio di
bilancio (che ha imposto tagli dolorosi allo stato sociale), al divieto di aiuti statali all’industria per
avallare la crescita del debito pubblico per investimenti di bilancio per lo sviluppo dell’ l’industria
militare.
Una economia militare che trova il suo finanziamento nella rapina dello stato sociale, fin alla
distruzione della esigibilità dei diritti fondamentali delle persone come Sanità, Scuola, Casa e Lavoro:
un futuro di allargamento del divario della forbice sociale e della crescita di famiglie sotto la
soglia di povertà.
Siamo in una fase di conservazione o in una fase con tratti rivoluzionari?
Sicuramente rivoluzionaria, ma nel senso che stiamo subendo l’offensiva dei nostri avversari e l’affermazione delle destre economiche e di nuove forme di autoritarismo.
La fine della fase di globalizzazione per come l’abbiamo intesa dagli anni 90 – con due cardini nella cosiddetta “fine della storia” e nel governo della globalizzazione stessa da parte di classi dirigenti politiche che – con l’obiettivo di sconfiggere il conflitto di classe – si esprime con una totale vittoria dell’economia finanziario-speculativa e nella scelta di una forma oligarchica per la gestione del potere reale rispetto alla
politica novecentesca. Dunque l’opzione di una politica “fiancheggiatrice” dell’unico mondo
ritenuto possibile, una politica dal pensiero debole e concorde sulle ricette di fondo. Uno scenario
che ha avuto negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi, una evidente accelerazione con la
guerra e con la conseguente economia di guerra, come elementi costituenti, ovvero la cosiddetta
terza guerra mondiale a pezzi – per riprendere una azzeccata espressione di papa Francesco – e
l’attacco/radicale rimessa in discussione delle forme di democrazia compiuta, di partecipazione
attiva dal basso e di espressione della volontà popolare, delle conquiste e delle lotte del movimento
operaio del novecento.
Siamo di fronte in occidente alla vittoria del capitale ancorché in crisi e che vede
drammaticamente crescere le forze sovraniste della destra, mentre non vi è stata e non vi è una
resistenza e opposizione tale da poter costituire il nucleo di una alternativa praticabile.
In uno scenario di questo tipo la presenza di un partito comunista non è solo utile ma addirittura
necessaria.
La pre-condizione di questa presenza utile è un partito che abbia una organizzazione tesa al
radicamento sociale e all’efficacia politica . Tutto questo è necessario per uscire dall’isolamento,
costruire l’opposizione di massa, battere le destre economiche, politiche e sociali e i conseguenti
blocchi di potere variamente collocati elettoralmente, valorizzare il ruolo del Partito in un
movimento di rilancio delle ragioni popolari e della lotta di classe.
Il congresso regionale propone quindi i propri punti di intervento politico impegnandosi per il
rilancio del partito: a tal scopo sarà utile un pieno coinvolgimento/collaborazione delle due opzioni
congressuali.
Questa proposta di partecipazione collegiale vale per la segreteria regionale, considerato che molte
sono le analisi e i punti che condividiamo.
Questo ci consente di guardare in avanti proprio con gli obbiettivi di rilancio del partito, del suo
radicamento, per valorizzare utilità politica e sociale.
Il PRC è una forza genuinamente comunista, ecologista e femminista, ancora oggi il punto politico
e organizzativo più alto dell’area comunista in Italia che può ri/diventare punto di aggregazione di
una sinistra antiliberista e anticapitalista e comunista di un polo di sinistra alternativo al sistema di
potere in larga parte liberista, che sta gestendo la toscana indirizzandola verso una omogeneità di
cultura borghese e affaristica.
Di fronte alla riduzione degli spazi di partecipazione democratica, all’attacco alle conquiste sociali
spinta fino alle sue estreme conseguenze a danno dei più deboli, all’economia di guerra divoratrice
di risorse pubbliche, alle crescenti disuguaglianze sociali, alla crescita del non voto di chi sta in
fondo alla piramide sociale, è necessario ed urgente dare un contributo politico, sociale ed anche
elettorale, di collaborazione fra diversi, in tutti gli ambiti.
Per fare questo proponiamo :
● di migliorare l’organizzazione del partito in Toscana
● ridefinire meglio compiti e priorità del Comitato Regionale
● migliorare il rapporto tra Regionale e Federazioni
● costruire un gruppo dirigente diffuso e rinnovato
Sia nel merito che nel metodo vanno individuate con chiarezza le priorità d’azione per stimolare ed
estendere la crescita della coscienza politica. Abbiamo bisogno di non concentrarsi solamente sui
momenti elettorali, ma di costruire strumenti permanenti di radicamento sociale ed elaborazione
politica con la partecipazione di tutti e tutte per valorizzare la militanza e la comunità di
appartenenza.
È necessario che il partito recuperi capacità di azione politica : dallo sviluppo delle pratiche di
conflitto, alla presenza nell’associazionismo, nelle associazioni di massa, nei sindacati e alla
creazione di strumenti per una migliore incisività nella società.
Il partito si impegna nella campagne di radicamento e costruzione del conflitto a partire da :
● sostegno ai 5 referendum dell’8 e 9 giugno 2025
● costruire la resistenza militante e la promozione della formazione politica allagata:
costruzione sportelli casa, sportelli della salute per contrastare lo smantellamento dei servizi
pubblici essenziali e l’annullamento dei diritti fondamentali
● campagna di solidarietà per la Palestina con impegno attivo anche di sostegno alla
popolazione di Gaza
● adesione a campagna no basi (base militare Tuscania e Gis, Headquarters multinational
division south e Caserma Predieri) rilanciare smantellamento di Camp Derby impegno del
partito tutto con iniziative specifiche contro la guerra e l’economia militare
● adesione alla raccolta firme per referendum regionale su annullamento accorpamento in tre
asl creazione sportelli della salute
● campagna di promozione del reddito regionale finalizzato all’obiettivo di
reindustrializzazione della nostra Regione a cominciare da politiche attive di sostegno al
lavoro e al welfare. Campagna che tenga conto dell’esperienza e delle proposte di
riconversione dei lavoratori della GKN e della campagna Insorgiamo
● promozione di forme e azioni di disobbedienza civile
● impegno a promuovere e sostenere lotte ambientali nei territori con tutti quei soggetti plurali
in esse coinvolti
Per poter rispondere ai bisogni oggi sempre più negati – anche in Toscana – dalle politiche liberiste
(diritti al lavoro, casa, sanità, tutela del territorio, soprattutto nell’attuale fase di emergenza
climatica), bisogni sempre più attraversati dalla contraddizione di genere, è necessario sapere
coinvolgere soggetti e associazioni nelle nostre battaglie politiche e sociali, promuovere iniziative e
azioni politiche, non solo collaborare ai pochi movimenti presenti.
Occorre sviluppare approfondimento politico e culturale, che superi settarismi e minoritarismi e
sappia interloquire e collaborare con movimenti e associazioni per battaglie comuni a partire dai
soggetti con cui abbiamo costruito le alleanze elettorali alle comunali, così come con forze politiche
impegnate nella costruzione dell’alternativa. L’obiettivo è costruire insieme a noi una alternativa
politica a cominciare dal promuovere pratiche unitarie con tutti quei soggetti che nella società
fanno opposizione alle politiche antipopolari di governo sia regionale che nazionale .
Prioritario in questo momento è il fondamentale passaggio dei referendum del prossimo giugno. È
necessario a tal proposito che il partito partecipi e promuova o costituisca, laddove non ve ne siano,
i comitati unitari.
Vanno individuate le scelte e gli impegni di medio periodo, al fine di proporre una forza alternativa
della società riconoscibile con obiettivi di fase delineati e praticabili.
Le scelte di governo – sempre più a scala regionale – chiedono una risposta che deve essere
costruita con la partecipazione delle federazioni, dei territori e delle aree omogenee.
Per fare questo, è necessario un coinvolgimento diffuso e permanente di tutte le federazioni della
regione e . costruire nel cpr un gruppo dirigente allargato con responsabilità definite, e
sperimentando a tale scopo le forme organizzative piu’ funzionali per avvicinarlo ai territori
rilanciare gruppi di lavoro anche per obiettivi specifici e se necessario delimitati nel tempo
convocare almeno una volta al mese, in modo programmato e permanente, i segretari di federazione
e i responsabili dei gruppi di lavoro, con la segreteria regionale per individuare e condividere le
priorità politiche e programmatiche e per la verifica del lavoro svolto.
Solo così e con strumenti nuovi su cui dovremo mettere mano (come ad esempio la creazione di
un’associazione collaterale al partito che ci possa permettere di entrare in ambiti che al momento ci
escludono) possiamo provare a rilanciare il partito.
Possiamo così tentare di costruire una nostra collocazione a livello elettorale, che sia alternativa alle
politiche di destra e del centrosinistra caratterizzate dall’impostazione liberista.
D’altra parte è anche vero che non possiamo non confrontarci con l’analisi dell’architrave centrale
del potere politico in questa regione: quel PD che è un sistema di potere articolato, diffuso,
pervicace e manipolatore nei confronti di tanto “popolo di sinistra”. In Toscana il sistema di potere
e la sua modalità di gestione è sempre lo stesso e tale si propone di continuare ad essere – al di là
del nome del candidato del centro sinistra a presidente come ventilato sulla stampa –.
Se da un lato è evidente come lo stesso PD, per giunta con forte impronta renziana, si sia
trasformato in una formazione liberale e liberista, dall’altro sappiamo che non è privo di
contraddizioni.
Sappiamo bene che in questa regione ha costruito sistemi di potere inossidabili in cui spadroneggia
e si è reso protagonista di scelte dichiaratamente liberiste nella gestione dei servizi pubblici e nella
realizzazione di opere che stravolgono l’ambiente .
Ci troviamo oggi in una Toscana ove sta franando il sistema sanitario regionale, il numero di
incidenti sul lavoro nel 2024 è diventato il triplo rispetto a una regione come la Lombardia, il dato
del P.I.L. toscano è sempre più spostato sulla rendita e sul settore del turismo mordi e fuggi (oggi
pericolosamente in espansione in tutta la regione. noi ovviamente non siamo a favore di una
Disneyland spalmata su tutta la regione) ed è notoriamente un settore che non porta posti di lavoro
stabili ma solo precariato e stagionalità,
insomma una Toscana ove la deindustrializzazione, la crisi dei settori produttivi, manifstturiero e
agricolo, non ha avuto risposte soddisfacenti (l’esempio della lotta del collettivo della EX-GKN è in
questo un esempio unico di risposta e resistenza del basso) ma anzi ha visto nel tempo aumentare la
precarietà del lavoro e quindi di vita peggiorando complessivamente la qualità dell’esistenza di
ampie fasce della popolazione seguendo esattamente anche qui quel processo di proletarizzazione e
complessivo impoverimento che la globalizzazione neoliberista ha prodotto a livello globale.
In questo contesto, il PRC toscano si impegna a promuovere lavoro politico ed alleanze elettorali
con tutti i soggetti e le forze politiche disposte a costituire un polo di sinistra alternativo a questo
sistema di potere e antagonista alla destra. Ciò con particolare attenzione alle ragioni e ai soggetti
della piazza dello scorso 5 aprile a Roma.
Come comunisti ci impegniamo a costruire una alternativa di sinistra e antiliberista, anche con
quelle forze con cui spesso, in varie realtà locali abbiamo costruito esperienze politico-elettorali
vincenti alle ultime tornate amministrative in Toscana.
Pace, Sanità, Sociale, Lavoro, Ambiente, Scuola, siano collante per proposte aperte ai movimenti e
alle forze politiche disposte non solo a pensare ma anche a organizzare una idea di Toscana Felix
per chi la vive, per chi ci lavora, per chi la vuole preservare : una idea di Toscana che coniughi la
sostenibilità sociale alla sostenibilità ambientale e alla solidarietà sociale .
Il congresso del prc toscano, nella peculiare tradizione del nostro partito in Toscana, propone che
tutto questo si faccia con una segreteria regionale che abbia al proprio interno la rappresentanza
delle sensibilità congressuali, delle competenze e rispettosa della rappresentanza di genere,
nonché un CPR valorizzato con un più efficace rapporto dialettico fra regionale e federazioni
territoriali, pur nel rispetto della legittima autonomia dei livelli del partito.
XII CONGRESSO – FIRENZE 18.5.2025
