L’accordo sull’integrazione al contratto con gli allevatori, scaduto a fine marzo, dovrebbe essere rivisto in meglio. Le istituzioni confermino le rassicurazioni avute nella commissione del Comune di Firenze.
A fine marzo è scaduto l’accordo di Newlat con le realtà locali del Mugello impegnate nella produzione di latte, per cui si era prevista un’integrazione ai contratti di 3 centesimi per litro, un intervento non risolutivo, ma che era importante fosse confermato. In Commissione Controllo del Comune di Firenze, ieri, la società che controlla la centrale del latte ha riferito che si sta lavorando con la Regione Toscana per rinnovare in positivo il supporto alle realtà del territorio, ipotizzando un incremento a questa integrazione.
“Le notizie riportate dai consiglieri della sinistra fiorentina ci rassicurano, ma fino ad un certo punto. Chiediamo un impegno straordinario alle istituzioni, regione in testa, per confermare, ampliare e rendere strutturale un incremento del prezzo alla stalla per gli allevatori mugellani” afferma Enrico Carpini, Consigliere Città Metropolitana di Firenze gruppo Territori – Beni Comuni.
In una fase di aumento dei costi c’è da temere che sarà comunque insufficiente, ma è fondamentale avere conferme e rassicurazioni da parte delle istituzioni. Stiamo parlando di un tessuto economico importante per tutta l’area metropolitana, di posti di lavoro e della vita delle persone. Ci aspettiamo delle conferme alle frasi di Newlat e soprattutto che dalle istituzioni interessate si sappiano fornire i necessari dettagli.
Enrico Carpini, Consigliere Città Metropolitana di Firenze gruppo Territori – Beni Comuni Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, Consiglieri Comune di Firenze gruppo Sinistra Progetto Comune
Manifestazione contro la guerra e contro l’invio di armi sabato 19 marzo alle 15:00 dall’aeroporto Galileo Galilei
La notizia di quanto avvenuto a Pisa lo scorso sabato 12 marzo non può che destare molta preoccupazione. Il fatto che solo l’attenzione dei lavoratori dell’aeroporto Galileo Galilei abbia permesso di scoprire che il carico in partenza per l’Ucraina non conteneva aiuti umanitari come dichiarato quanto piuttosto materiale bellico destinato ad alimentare il conflitto.
Ringraziamo e esprimiamo tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà in primo luogo i lavoratori dell’aeroporto che si sono rifiutati di portare a termine l’operazione e al sindacato USB che ha reso nota la notizia.
L’appoggio quasi totale del Parlamento alle decisioni del Governo in merito al conflitto in Ucraina ci fanno pensare che molte e molti di coloro che oggi sono chiamati a rappresentare le cittadine e i cittadini non abbiano la più pallida idea di cosa affermi l’articolo 11 della Costituzione e del suo significato. L’ipocrisia delle vuote parole di pace di chi poi non esita a schierarsi a fianco dell’industria bellica e decide di fomentare un conflitto che, come tutti gli altri a cui abbiamo assistito negli ultimo decenni, sta causando morte e distruzione, deve essere denunciata con ogni mezzo e in ogni luogo.
Per questo motivo la Segreteria della Federazione di Firenze del Partito della Rifondazione Comunista – SE appoggia pienamente ed invita le compagne e i compagni, le cittadine e i cittadini a partecipare alla manifestazione indetta per sabato 19 marzo dall’Unione Sindacale di Base (appuntamento alle ore 15:00 davanti all’aeroporto Galileo Galilei).
La Segreteria provinciale Firenze di Rifondazione Comunista – SE
Come donne e uomini di pace vogliamo manifestare la nostra vicinanza alle popolazioni civili, vere vittime del conflitto in corso. La condanna dell’invasione russa è totale perché non ha cercato soluzioni negoziate e persegue una visione imperialistica. In un momento così delicato, con una guerra che rischia di produrre un’escalation senza precedenti, sarebbe però un errore gravissimo schierarsi in modo acritico, vista la sconsiderata politica di allargamento ad est che la NATO ha perseguito negli ultimi due decenni, destabilizzando pericolosamente i precedenti equilibri.
Ora occorre una mobilitazione decisa contro la guerra. È necessario che tanto l’Italia quanto l’intera Europa intervengano per un immediato cessate il fuoco e per riportare la diplomazia a lavorare ad una soluzione del conflitto. L’Italia nella sua Costituzione ripudia la guerra come soluzione delle controversie internazionali e questa indicazione deve essere alla base dell’operato del nostro paese in questa situazione di crisi umanitaria.
La pace si costruisce perseguendo il dialogo e ricercando le condizioni che la possano garantire anche attraverso la disponibilità a rivedere alleanze militari o l’applicazione di accordi come quello di Minsk riconosciuto dalla Comunità Internazionale. Serve quindi che il nostro Paese prenda le distanze da qualsiasi posizione contraria ad un vero processo di pace, rifiutando un conflitto che, come al solito, si alimenta di interessi economici e geopolitici e schiaccia diritti e vite umane.
Per questo facciamo appello a tutti coloro che anche sul territorio del Mugello vogliono costruire un vero movimento che chieda la fine della guerra e la ricerca di negoziati diplomatici per rimuovere ogni ostacolo alla costruzione di una pace duratura. L’Europa e il nostro paese si facciano inoltre carico di accogliere coloro che fuggono da questa e da altre guerre in un doveroso slancio umanitario che rispetti il diritto di questi uomini, donne e bambini a vivere in pace guardando con speranza al futuro.
Aderisci alla pace. Sottoscrivi l’appello scrivendo a mugelloperlapace@gmail.com
Simona Baldanzi, scrittrice Massimo Rossi, giornalista Pietro Cardelli Daniele Bianchini, giornalista Caterina Corti, consigliera comunale Scarperia-San Piero a Sieve Tatiana Bertini, consigliera comunale Scarperia-San Piero a Sieve Lorenzo Verdi, consigliere comunale Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli, consigliere comunale Borgo San Lorenzo Enrico Carpini, consigliere comunale Barberino di Mugello/consigliere metropolitano Paola Nardi, consigliera comunale Barberino di Mugello Stefano Berni, consigliere comunale Barberino di Mugello Emiliano Salsetta, consigliere comunale Vicchio Lorenzo Banchi, consigliere comunale Vicchio Hanno aderito inoltre le liste civiche LiberaMente a sinistra, Borgo in Comune, Ora Barberino, Officina 19 Vicchio e il Partito della Rifondazione Comunista Zona Mugello
Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Firenze
Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Firenze parteciperà alla manifestazione per la pace indetta per sabato 26 Febbraio alle 10:00 presso Ponte Santa Trinita.
Di fronte ai venti di guerra che si stanno muovendo tra Nato e Russia, da comuniste e comunisti non possiamo che sostenere, dare forza e dare vita a mobilitazioni e momenti collettivi contro la guerra; teniamo bene a mente che ogni conflitto armato richiede un prezzo carissimo per la popolazione civile e per le persone con meno mezzi.
In tutta Europa le conseguenze di queste tensioni si sono già tradotte in aumenti del costo dell’energia, mentre è chiaro come la contrapposizione tra popolazione di lingua russa e popolazione di lunga ucraina sia usata per ragioni di interesse economico di chi detiene il potere. Al capitalismo non interessa la pace. L’Ucraina è il territorio con la maggiore presenza di terre nere in Europa, cosa che permetterebbe con un altro sistema economico di sfamare tutta la popolazione europea; gli immensi giacimenti di risorse ferrose e di materiali radioattivi la rendono fondamentale per la produzione di armi contemporanee.
La partita in corso non si gioca sulla democrazia. Il gesto della Russia è sbagliato, perché rompe definitivamente la possibilità di evitare la guerra. Le responsabilità sono da individuare nelle scelte della NATO, di allargarsi a est e di continuare a portare avanti un patto atlantico anacronistico e destabilizzante per tutto il mondo.
Lo schierarsi con la Casa Bianca sta rendendo l’Europa ancora più debole, favorendo così logiche polarizzanti che negano ogni possibilità di pace. Superare le logiche del capitalismo, bloccare le operazioni militari russe, sciogliere la NATO: sono le priorità su cui dare forza alle mobilitazioni per la pace che ci saranno in tutta Italia sabato. Con le nostre bandiere e le nostre parole saremo al fianco dei movimenti, anche a Firenze.
Lorenzo Ballerini, consigliere comunale di Campi a Sinistra
Si è tenuta ieri l’assemblea RLS della Piana Fiorentina, da dove è arrivata la proposta di istituire un tavolo con Asl, Ispettorato del lavoro e istituzioni per tutelare lavoratori e lavoratrici di fronte a una situazione insostenibile sulla sicurezza sul lavoro. Una proposta, quella dei sindacati, di buon senso e condivisibile che accogliamo con entusiasmo e fiducia.
Perché finalmente tenta di squarciare il velo del silenzio sopra una situazione che ormai non è più sostenibile, e, non lo neghiamo, anche perché è una proposta che va esattamente nella stessa direzione dell’idea di un “Assessorato alla buona occupazione” che, come Campi a Sinistra, abbiamo rilanciato a più riprese da oltre tre anni.
Rispetto alle molteplici crisi, alla mancanza di sicurezza, alla tutela della qualità del lavoro, quale ruolo può ricoprire la politica locale? Come può agire e intervenire nel concreto? Davanti all’immobilismo abbiamo appunto proposto l’Assessorato alla buona occupazione, un osservatorio permanente per la qualità dell’occupazione, quindi anche alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in grado di garantire in tutto il territorio un’offensiva a difesa della dignità del lavoro e di chi lavora.
Una vera lente di ingrandimento sul mondo del lavoro nel nostro territorio, capace però di intervenire anche in anticipo orientando le politiche pubbliche territoriali a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici e attivando strumenti nuovi di controllo sui territori in maniera diffusa e capillare, quale rete di uffici e servizi per intervenire in maniera vincolante su ogni attività produttiva. Avere sul proprio territorio ogni azienda in regola rispetto al d.81/2008 dovrebbe essere un passaggio obbligato, come necessario dovrebbe essere valutare ogni variante urbanistica, ogni concessione a costruire che viene rilasciata, in una prospettiva temporale più ampia e non solo in termini di aumento dell’occupazione.
Bene, quindi, la proposta del tavolo permanente, bene avviare con urgenza un percorso a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Non c’è più tempo da perdere e la situazione è insostenibile.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Borgo San Lorenzo
La stagione dei raccolti ancora non è iniziata e il lento coltivare privatizzazioni e alienazioni continua a dare frutti amari e difficili da digerire. Siamo infatti di fronte ad aumenti delle tariffe del servizio mensa comunale, oramai frequente conseguenza che si verifica per i servizi che vengono esternalizzati. Se la gestione della pandemia sembrava averci insegnato cosa vuol dire smantellare i servizi pubblici, c’è forse chi ha deciso di non farne tesoro.
Nel caso del Comune di Borgo San Lorenzo addirittura gli aumenti sono stati decisi dall’amministrazione ancor prima del subentro del gestore privato, il quale in ogni caso ne godrà fra pochi mesi. Che i due aspetti, aumenti e subentro di un privato, siano scollegati appare oramai molto difficile da credere. Forse l’amministrazione non voleva rimangiarsi l’impegno a non alzare le tariffe come conseguenza dell’esternalizzazione, quindi ha trasformato la conseguenza in una premessa? Ha forse fatto ora quello che comunque sarebbe stato fatto dopo?
In ogni caso, quando si smantella il pubblico ciò che si ottiene è il profitto nelle tasche dei privati, a fronte di un peggioramento dei servizi per i cittadini. Questa non è ideologia, come può ancora sostenere qualcuno, ma è un fatto, solido e incontestabile, dimostrato dagli ultimi vent’anni di esternalizzazioni. Chiunque sostenga il contrario è evidentemente in malafede, così come chi ha portato avanti politiche di alienazione dei servizi pubblici è responsabile degli effetti che hanno prodotto, e non si può nascondere dietro ragioni contingenti e inevitabili, come il prezzo delle materie prime, il Covid o altro.
L’unica vera ragione che va riconosciuta è che il servizio mensa, fino ad ora interamente comunale a Borgo San Lorenzo, è stato svenduto e chi sta subentrando nella gestione vorrà guadagnarci e per questo forse si sono resi necessari aumenti nelle tariffe. Noi avremmo voluto invece che la gestione del servizio fosse rimasta pubblica, così da intervenire per scongiurare simili aumenti, tutelando l’accesso al servizio e evitando di gravare sui bilanci delle famiglie in un momento in cui il costo della vita sta aumentando in modo intollerabile.
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune Lorenzo Palandri, Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Firenze
“Campagna arrivata stamani in piazza Dalmazia, promossa da Rifondazione, con conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), Enrico Carpini (Territori Beni Comuni) e Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra)”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune: “Questa mattina abbiamo partecipato alla conferenza stampa lanciata da Rifondazione Comunista – Sinistra Europea per ribadire la necessità di politiche energetiche adeguate al XXI secolo e sostenibili: il pianeta può sopravvivere all’umanità, pretendere scelte radicali e rapide è un atto di egoismo per la sopravvivenza della nostra specie, ma chi governa sembra dimenticarlo. Crisi sanitaria ed economica segnalano la necessità di scelte chiare, dalla parte delle classi sociali più in difficoltà e fragili”.
Queste le dichiarazioni di Lorenzo Palandri, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Firenze “Ringraziamo gli istituzionali della sinistra presenti questa mattina con noi in piazza (oltre al gruppo consiliare di Firenze c’erano anche Territori Beni Comuni della Città Metropolitana, con Enrico Carpini, e Campi a Sinistra, con Lorenzo Ballerini). La nostra iniziativa è nazionale ma a disposizione per la costruzione di percorsi unitari, tanto nella società, quanto a livello elettorale. Abbiamo bisogno di conflitto e opposizione, per difendere la vita quotidiana di chi vive del proprio salario, a loro dobbiamo unità ed efficacia.
A Firenze prosegue la campagna Aranc’è con la vendita delle arance solidali, per creare una cassa di resistenza da mettere a disposizione a chi deve scegliere se arrivare a fine mese o accendere il riscaldamento. L’abbiamo collegata alla mobilitazione nazionale di cui riportiamo la piattaforma”.
Questa la nota nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Oggi e domani saremo in piazza in tutta Italia per la campagna contro l’aumento delle bollette e il carovita. L’aumento dei prezzi che ha toccato a gennaio il 4,8% trainato dall’aumento delle bollette di luce e gas colpisce duramente soprattutto lavoratori dipendenti e autonomi, i ceti popolari in generale, già allo stremo a causa della crisi e di salari e pensioni tra i più bassi d’Europa. Ci sono 5 milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno stipendi mensili sotto i mille euro e centinaia di migliaia di partite iva hanno dovuto cessare l’ attività. Nel nostro martoriato paese ben il 27% della popolazione è a rischio povertà. La situazione per le famiglie a basso reddito è molto più grave di come viene dipinta dalle statistiche per la concomitanza di due fattori. Il primo è che tanto più basso è il reddito, tanto più assorbente diventa la quota di salario destinata all’acquisto dei beni di prima necessità e a pagare le bollette, arrivando in molti casi ad assorbirlo tutto.
In secondo luogo perché sono proprio questi beni di sussistenza ad aver subito insieme alle bollette aumenti esorbitanti. Altro che 4,8%! Generi di base indispensabili come l’olio, la verdura e la pasta sono aumentati secondo l’Istat fino a due tre volte il tasso d’inflazione! E una situazione drammatica prodotta da anni di blocchi contrattuali, di aumenti così limitati, non solo nei contratti pirata, da essere annullati dall’inflazione in pochissimo tempo anche perché ancorati a un indice, l’IPCA che esclude i prezzi dell’energia. È ora di rilanciare le lotte per imporre al governo e ai padroni salari dignitosi nel pubblico e nel privato contro l’intenzione palese di scaricare l’inflazione sui salari e sulle pensioni.
Chiediamo al governo di approvare subito un provvedimento di blocco degli aumenti delle bollette come in Francia e Spagna, di calmierare i prezzi dei beni di prima necessità, di introdurre un salario minimo legale di 10 euro netti all’ora per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, di reintrodurre uno strumento automatico di adeguamento di salari e pensioni all’inflazione come la scala mobile”.
Circolo di Campi Bisenzio di Rifondazione Comunista – SE
Nello scorso consiglio comunale a Campi Bisenzio è stato bocciato dalla maggioranza un atto presentato da Campi a Sinistra (Lista di cui fa parte Rifondazione con il nostro consigliere Lorenzo Ballerini) e da Sinistra Italiana dove venivano fatte delle proposte concrete rispetto al tema delle politiche abitative da adottare sul territorio.
Da tempo a Campi Rifondazione e Sinistra Italiana si confrontano e discutono sul tema casa, siamo arrivati così a produrre un documento programmatico sulla questione abitativa che poneva alcune questioni che sono state poi riprese attraverso la mozione presentata. In sintesi: ristrutturazione degli alloggi ERP tenuti vuoti e in attesa di manutenzione che sono appena 36, censimento patrimonio sfitto e invenduto da oltre due anni, auto-recupero con la promozione di cooperative di abitanti e potenziamento del fondo per il contributo affitto e dei così detti alloggi parcheggio per l’emergenza abitativa.
Il tema del passaggio da casa a casa per chi subisce uno sfratto è per noi un punto fondamentale, la parola d’ordine è che nessuna e nessuno deve finire per strada.
Sulla questione sfratti è bene ricordare che Il 90% avviene per morosità incolpevole, persone che perdendo il lavoro rischiano di perdere anche la casa non essendo più in grado di pagare affitti sempre più fuori controllo.
Da quando sono ripresi gli sfratti, a Firenze, assistiamo ad una gestione delle problematiche abitative vergognosa. Soprattutto negli ultimi mesi le soluzioni che le istituzioni hanno introdotto per chi subisce lo sfratto, sono pari a zero, i metodi adottati sono esclusivamente muscolari come quelli adottati con una persona di sessant’anni che durante il proprio sfratto si è ritrovata poliziotti in tenuta antisommossa, oppure le persone senza casa e senza soluzioni che sono state costrette ad occupare e sono state sgomberate ben cinque volte in meno di due mesi.
A Campi Bisenzio per il momento non ci sono sfratti esecutivi con forza pubblica ma sappiamo che è solo questione di tempo, diverse sono le famiglie seguite attraverso il Gruppo Casa, lo sportello di assistenza su tematiche abitative a Campi che si concentra principalmente sugli sfratti, molte sono le persone che durante la pandemia hanno subito una diminuzione dello stipendio oppure hanno perso il lavoro e hanno sempre più difficoltà a pagare l’affitto.
Certamente sappiamo bene che il problema casa è un problema strutturale da risolvere a livello generale con appunto soluzioni strutturali come un aumento esponenziale delle case popolari senza nuovo consumo di suolo, ma occorre anche provare a segnare un cambio di passo sul tema casa a livello territoriale.
La pandemia ha amplificato ulteriormente la crisi economica che già vivevamo aumentando disuguaglianze e povertà. Per questo abbiamo ritenuto importante presentare un atto come Campi a Sinistra insieme a Sinistra Italiana per provare a prevenire lo scoppio di una vera e propria bomba sociale sul territorio.
Delle motivazioni vere e proprie rispetto alla bocciatura dell’atto non ci sono state da parte dell’amministrazione, dimostrando così una leggerezza e una sottovalutazione del problema a dir poco preoccupante.
Continueremo a adoperarci con determinazione su questo tema sia dentro che fuori dal consiglio comunale continuando a fare proposte concrete ponendo nel dibattito pubblico la questione abitativa e vigilando al contempo che nessuna e nessuno rimanga senza casa.
Segreteria provinciale di Firenze di Rifondazione Comunista – SE
Sotto l’albero di Natale Toscana Aeroporti ha fatto trovare una denuncia contro, tra gli altri, il portavoce di Firenze Città Aperta Massimo Torelli e il consigliere comunale di Pisa Ciccio Auletta.
Di cosa sono accusati questi compagni? Ancora una volta, soltanto di fare attività politica a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici di Toscana Aeroporti (diretti, indiretti, in appalto) e contro una grande opera devastante come la nuova pista dell’aeroporto di Peretola.
Le accuse, inoltre, sfiorano la farsa nel momento in cui l’azione incriminata è quella di aver condiviso sulla pagina Facebook di Firenze Città Aperta un comunicato dei consiglieri comunali di Firenze Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune), peraltro accessibile anche sulla rete civica del Comune di Firenze. In tale comunicato i due consiglieri denunciavano il fatto che il Consiglio non avesse recepito un ordine del giorno in cui si chiedeva di di andare oltre la logica della grandi opere, su cui spendere quasi tutte le risorse che arrivano dal livello europeo, a favore di quella manutenzione del territorio e del rafforzamento dei servizi esistenti, che sempre vengono evocati dopo una catastrofe naturale o un tragico incidente.
Nonostante il GIP abbia chiesto l’archiviazione chiarendo che non si tratta di diffamazione, ma di critica politica, Toscana Aeroporti ha fatto opposizione, continuando la propria azione di intimidazione.
Il 26 gennaio in una udienza preliminare il giudice dovrà decidere se archiviare o meno il procedimento.
Oggi martedì 4 gennaio, alle 12 è prevista una conferenza stampa di Massimo Torelli e Ciccio Auletta davanti all’aeroporto di Pisa, insieme al consigliere comunale di Firenze Dmitrij Palagi.
La Federazione di Firenze del Partito della Rifondazione Comunista – SE, con le compagne e i compagni di Diritti in comune, Una città in comune e Pisa Possibile è al fianco di Firenze Città Aperta contro ogni intimidazione e per portare avanti la battaglia, che da sempre ci vede coinvolti, contro la nuova pista di Peretola e in a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori.
Rifondazione Comunista – SE Mugello Segreteria Provinciale Firenze Partito della Rifondazione Comunista – SE
Come Circoli del Mugello e segreteria provinciale di Firenze del Partito della Rifondazione Comunista – SE esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento di Marradi dell’Ortofrutticola del Mugello, in seguito all’improvvisa decisione della proprietà di chiudere per trasferire la produzione di marrons glacés a Pedrengo, in provincia Bergamo. Si tratta di una decisione sbagliata, che non tiene conto della tradizione storica del “marron buono” fortemente legata all’identità stessa di Marradi e che soprattutto ne colpisce la produzione in un momento di grande delicatezza.
Uno degli ennesimi provvedimenti presi sulla pelle di chi è più debole, le stesse persone che già hanno pagato il prezzo più alto della crisi economica. Uno degli ennesimi provvedimenti che vede le lavoratrici e i lavoratori del territorio trattati come elementi accessori, da gestire in modo secondario sulla base di delocalizzazioni dettate da esclusive logiche di profitto.
Perché ancora una volta, se il nostro territorio perde un pezzo importante della sua storia produttiva e dismette le proprie competenze, frutto di anni ed anni di investimenti, ricerca e tradizione, lo fa sulla scia di delocalizzazioni. Il fatto che questa volta non si tratti di delocalizzazioni all’estero ma di “semplice” spostamento della produzione in un’altra regione non fa alcuna differenza, dal momento che i principi che sono alla base della scelta sono i soliti, esattamente come lo sono le conseguenze. In nome di un risparmio sulla produzione, si gettano decine di famiglie nell’incertezza e si priva tutta una zona della propria storia produttiva. Ancora una volta, come troppo spesso è successo negli ultimi mesi, torniamo a sottolineare come una politica di gestione e programmazione industriale dei territori che concili lavoro e tutela dell’ambiente, che parta dalle tradizioni tenendo conto delle peculiarità di ogni territorio mettendo i diritti e le necessità di chi lavora al primo posto, sia sempre più necessaria.
Le lavoratrici e i lavoratori di Ortofrutticola del Mugello non possono e non devono essere le ennesime vittime di scelte inaccettabili. Per questo siamo e saremo con loro e con le loro lotte e sosterremo tutte le iniziative utili contro il trasferimento, su cui ci aspettiamo che quanto prima si apra un confronto con la proprietà.
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